domenica 15 dicembre 2013

PROGETTI



L'ASSISTENZA SANITARIA DEVE ESSERE CONTINUATIVA, ACCESSIBILE A TUTTI E DEVE GARANTIRE LA CENTRALITA' DEL PAZIENTE.

Per dare una valida risposta clinica ed assistenziale ai bisogni del malato occorre adattare gli strumenti di cura alle esigenze di chi soffre e tener conto che i bisogni non riguardano soltanto la dimensione fisica ma anche quella psicologica. Da queste considerazioni e valutato anche che il SSN , pur offrendo assistenza domiciliare, non copre tutte le richieste provenienti dal territorio nasce l'esigenza di istituire un servizio di sostegno psicologico a domicilio . Il Sistema Sanitario pubblico per assicurare la continuità assistenziale e ridurre i tempi ed i costi dei ricoveri ospedalieri da anni fa riferimento l'home-care. Questo tipo di assistenza si è sviluppata in maniera particolare in campo oncologico già dalla fine degli anni ottanta, ma fin dalla sua nascita per poter assicurare ai malati ed alle loro famiglie le cure psicologiche l'assistenza pubblica si è avvalsa della collaborazione del mondo del volontariato e del no profit. Attualmente rivolgendosi al CAD delle aziende sanitarie locali si può avere un servizio di assistenza domiciliare integrata ( che non sempre prevede l'intervento psicologico) rivolto a persone con patologie oncologiche, croniche invalidanti e a persone dimesse in regime di dimissione protetta. Tutti coloro che necessitano di assistenza domiciliare ma sono affetti da una patologia che non viene riconosciuta come fortemente invalidante debbono rivolgersi alla sanità privata.

IL SERVIZIO PSICOLOGICO DOMICILIARE e all'occorrenza la consulenza psichiatrica domiciliare possono essere erogati a tariffe sociali grazie alla collaborazione di realtà no profit esistenti sul territorio e medici e psicologi solidali (cioè professionisti qualificati che offrono le loro prestazioni a tariffe sociali)

Questo tipo di servizio è rivolto a:

persone che presentano difficoltà a recarsi presso un servizio pubblico o uno studio privato

persone in condizioni invalidanti e loro familiari

anziani fragili o non autosufficienti e loro familiari

persone con difficoltà nella gestione delle attività di vita quotidiana

neo-mamme e genitori in difficoltà

bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche

L'attivazione del servizio avviene tramite contatto telefonico informativo, a questo seguono uno o più incontri conoscitivi con l'utente e la famiglia finalizzati alla pianificazione dell'intervento e alla presa in carico che possono avvenire sia ambulatorialmente che a domicilio.
L'intervento pianificato si realizza attraverso un ciclo di incontri domiciliari al termine del quale avrà luogo un colloquio con il paziente e la famiglia per verificare l'andamento dell'intervento e l'opportunità di proseguire, tenendo sempre in conto che occorre evitare una dipendenza dell'utente dal servizio.
Grazie a questo tipo di intervento il paziente conserva un senso di maggiore sicurezza e protezione ricevendo cure indirizzate esclusivamente alle sue necessità, inoltre i familiari possono partecipare all'assistenza ed imparare da personale qualificato alcuni principi in modo da poter essere, in futuro, essi stessi di sostegno al paziente senza aver più bisogno di aiuti esterni. Per coloro che hanno, come ad esempio gli anziani con deterioramento celebrare, problemi di orientamento è fondamentale per non aggravare la situazione operare in un ambiente a loro familiare.

ARRE D'INTERVENTO

Gli interventi domiciliari in psicologia clinica sono multiformi. Oggi diverse associazioni di elevata professionalità operano nel campo della psiconcologia e si trovano a fronteggiare una richiesta crescente di servizi, ma è a loro che bisogna rivolgersi in caso di necessità poiché solo personale qualificato in questo specifico tipo di intervento è in grado di offrire un aiuto a chi è affetto da patologia neoplastica e a chi vive insieme a lui.
Molto meno sviluppati sono i servizi negli altri ambiti: psicoterapia e psicofarmacologia domiciliare per tutti coloro che hanno difficoltà a recarsi presso un servizio pubblico o privato, sostegno psicologico ai familiari di malati psichiatrici, sostegno psicologico alle neo-mamme,supporto psicologico alla genitorialità,, sostegno psicologico per i minori portatori di handicap e per le loro famiglie, supporto psicologico per i bambini con disturbi specifici dell'apprendimento e per le loro famiglie ed infine intervento terapeutico riabilitativo nelle malattie croniche invalidanti e sostegno psicologico ai familiari di malati cronici ed anziani fragili.
Per il paziente psichiatrico non ospedalizzato ma seguito presso i servizi territoriali pubblici o privati l'aderenza alla terapia farmacologica è in gran parte legata al supporto della famiglia, se questo viene a mancare la cattiva gestione della terapia provoca ricadute nel paziente. L'impatto della patologia psichiatrica sul nucleo familiare è notevole. La famiglia ed il malato sperimentano ansia, paura, impotenza, rabbia. L'intensità di questi sentimenti può suscitare nei familiari sensi di colpa tanto da portarli a negare a loro stessi e a gli altri questi vissuti emotivi, tutto questo accresce il senso di solitudine ed isolamento del malato e della famiglia.
Può capitare nel post-partum, momento fondamentale nella creazione del legame di attaccamento nella diade madre-.bambino, che le mamme vivano un periodo di disagio emotivo, preoccupazione, stanchezza e solitudine in questo momento è importante che esse vengano supportate ricevendo sostegno psicologico ed informazioni sulla fisiologia del sonno e sui bisogni emotivi del neonato. Inoltre le neo-mamme debbono essere sostenute nella vita di coppia e familiare coinvolgendo in questo tutte le persone di riferimento della donna.
Il supporto psicologico alla genitorialità consiste nel dare, sopratutto nei momenti di crisi, ascolto e sostegno ai genitori che ogni giorno si confrontano con le problematiche connesse all'infanzia e alla adolescenza. Questo supporto acquista una valenza speciale per le famiglie di minori portatori di handicap che quotidianamente debbono far fronte ad innumerevoli difficoltà.
I bambini ed i ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento tendono facilmente a rinunciare ad applicarsi nello studio poiché questo costa loro una fatica insopportabile collezionando così una serie di insuccessi scolastici che minano la loro autostima. In questo caso l 'intervento psicologico è duplice: da un lato deve mirare alla messa a punto di una strategia che possa aiutare il bambino o il ragazzo a superare le difficoltà che il DSA gli causa, dall'altro il sostegno psicologico deve aver l'obiettivo di rafforzare un'autostima deficitaria.
Infine nelle patologie croniche invalidanti, come ad esempio il morbo di Alzheimer o la demenza senile, è possibile attuare un intervento di tipo riabilitativo mirato a stimolare le funzioni conservate per rallentarne il deterioramento e perché queste possano compensare quelle deficitarie. Contemporaneamente è possibile intervenire sui disturbi psico-comportamentali quali ansia, depressione e aggressività e fornire un sostegno psicologico alla famiglia.

STRUMENTI D'INTERVENTO

Per pianificare un intervento terapeutico o di sostegno psicologico il primo passo fondamentale è mettere a fuoco il problema per cui il paziente chiede aiuto. A questo scopo, oltre che del colloquio clinico, ci può avvalere degli strumenti psicodiagnostici.
Nel caso dell'intervento domiciliare si fa riferimento alle tecniche cognitivo-comportamentali.
La terapia cognitivo-comportamentale nasce negli anni'60 grazie ad A.T. Beck, ma le sue origini più remote possono essere fatte risalire alle teorie del comportamento elaborate da J.B. Watson e da I.P: Pavlov. Intorno agli anni '60 la ricerca scientifica in psicologia compie grossi progressi, sopratutto per l'introduzione nelle sperimentazioni di simulazioni dei processi mentali tramite il computer. In questi anni vengono sviluppate una serie di tecniche che si propongono una modificazione oltre che del comportamento anche dei pensieri e delle emozioni. Si giunge così ad elaborare un'insieme di metodologie che vengono oggi definite cognitivo-comportamentali e che risultano efficaci in una vasta gamma di problemi che difficilmente si potevano trattare con le tecniche che si limitavano alla semplice modificazione del comportamento.
La tecniche cognitivo-comportamentali ben si adattano all'intervento di tipo domiciliare poiché la la loro applicazione parte dal presupposto che i problemi da risolvere siano influenzati da ciò che si fa e si pensa nel presente (qui ed ora). Gli interventi sono finalizzati a modificare i comportamenti disadattivi dell'individuo , le emozioni disfunzionsali ed i pensieri distorti. Tutto questo partendo dal concetto che non è la situazione in sé a determinare ciò che le persone provano ma è piuttosto il modo in cui esse vivono certe esperienze. Alla base del disagio c'è quindi un modo disfunzionale di adattarsi a certe situazioni. Nell'intervento di sostegno o terapeutico ci si pongono due obiettivi: il primo è quello di individuare il tipo di pensiero che accompagna emozioni negative ed il secondo consiste nel trovare modalità più funzionali per affrontare situazioni problematiche.
Gli studi scientifici riportati nelle linee guida APA (American Psychological Association) supportano l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentista, anche un maxistudio pubblicato sulla rivista Lancet (Lancet, volume 381 Isse 9864 pagg 375-384, 2 febbraio 2013) rivela che la psicoterapia, in particolare quella cognitivo-comportamentale può essere una soluzione contro la depressione.

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