L'ASSISTENZA SANITARIA
DEVE ESSERE CONTINUATIVA, ACCESSIBILE A TUTTI E DEVE GARANTIRE LA
CENTRALITA' DEL PAZIENTE.
Per dare una valida
risposta clinica ed assistenziale ai bisogni del malato occorre
adattare gli strumenti di cura alle esigenze di chi soffre e tener
conto che i bisogni non riguardano soltanto la dimensione fisica ma
anche quella psicologica. Da queste considerazioni e valutato anche
che il SSN , pur offrendo assistenza domiciliare, non copre tutte le
richieste provenienti dal territorio nasce l'esigenza di istituire un
servizio di sostegno psicologico a domicilio . Il Sistema Sanitario
pubblico per assicurare la continuità assistenziale e ridurre i
tempi ed i costi dei ricoveri ospedalieri da anni fa riferimento
l'home-care. Questo tipo di assistenza si è sviluppata in maniera
particolare in campo oncologico già dalla fine degli anni ottanta,
ma fin dalla sua nascita per poter assicurare ai malati ed alle loro
famiglie le cure psicologiche l'assistenza pubblica si è avvalsa
della collaborazione del mondo del volontariato e del no profit.
Attualmente rivolgendosi al CAD delle aziende sanitarie locali si può
avere un servizio di assistenza domiciliare integrata ( che non
sempre prevede l'intervento psicologico) rivolto a persone con
patologie oncologiche, croniche invalidanti e a persone dimesse in
regime di dimissione protetta. Tutti coloro che necessitano di
assistenza domiciliare ma sono affetti da una patologia che non viene
riconosciuta come fortemente invalidante debbono rivolgersi alla
sanità privata.
IL SERVIZIO PSICOLOGICO
DOMICILIARE e all'occorrenza la consulenza psichiatrica domiciliare
possono essere erogati a tariffe sociali grazie alla collaborazione
di realtà no profit esistenti sul territorio e medici e psicologi
solidali (cioè professionisti qualificati che offrono le loro
prestazioni a tariffe sociali)
Questo tipo di servizio è
rivolto a:
persone che presentano
difficoltà a recarsi presso un servizio pubblico o uno studio
privato
persone in condizioni
invalidanti e loro familiari
anziani fragili o non
autosufficienti e loro familiari
persone con difficoltà
nella gestione delle attività di vita quotidiana
neo-mamme e genitori in
difficoltà
bambini e ragazzi con
difficoltà scolastiche
L'attivazione del
servizio avviene tramite contatto telefonico informativo, a questo
seguono uno o più incontri conoscitivi con l'utente e la famiglia
finalizzati alla pianificazione dell'intervento e alla presa in
carico che possono avvenire sia ambulatorialmente che a domicilio.
L'intervento pianificato
si realizza attraverso un ciclo di incontri domiciliari al termine
del quale avrà luogo un colloquio con il paziente e la famiglia per
verificare l'andamento dell'intervento e l'opportunità di
proseguire, tenendo sempre in conto che occorre evitare una
dipendenza dell'utente dal servizio.
Grazie a questo tipo di
intervento il paziente conserva un senso di maggiore sicurezza e
protezione ricevendo cure indirizzate esclusivamente alle sue
necessità, inoltre i familiari possono partecipare all'assistenza ed
imparare da personale qualificato alcuni principi in modo da poter
essere, in futuro, essi stessi di sostegno al paziente senza aver più
bisogno di aiuti esterni. Per coloro che hanno, come ad esempio gli
anziani con deterioramento celebrare, problemi di orientamento è
fondamentale per non aggravare la situazione operare in un ambiente a
loro familiare.
ARRE D'INTERVENTO
Gli interventi
domiciliari in psicologia clinica sono multiformi. Oggi diverse
associazioni di elevata professionalità operano nel campo della
psiconcologia e si trovano a fronteggiare una richiesta crescente di
servizi, ma è a loro che bisogna rivolgersi in caso di necessità
poiché solo personale qualificato in questo specifico tipo di
intervento è in grado di offrire un aiuto a chi è affetto da
patologia neoplastica e a chi vive insieme a lui.
Molto meno sviluppati
sono i servizi negli altri ambiti: psicoterapia e psicofarmacologia
domiciliare per tutti coloro che hanno difficoltà a recarsi presso
un servizio pubblico o privato, sostegno psicologico ai familiari di
malati psichiatrici, sostegno psicologico alle neo-mamme,supporto
psicologico alla genitorialità,, sostegno psicologico per i minori
portatori di handicap e per le loro famiglie, supporto psicologico
per i bambini con disturbi specifici dell'apprendimento e per le loro
famiglie ed infine intervento terapeutico riabilitativo nelle
malattie croniche invalidanti e sostegno psicologico ai familiari di
malati cronici ed anziani fragili.
Per il paziente
psichiatrico non ospedalizzato ma seguito presso i servizi
territoriali pubblici o privati l'aderenza alla terapia farmacologica
è in gran parte legata al supporto della famiglia, se questo viene a
mancare la cattiva gestione della terapia provoca ricadute nel
paziente. L'impatto della patologia psichiatrica sul nucleo familiare
è notevole. La famiglia ed il malato sperimentano ansia, paura,
impotenza, rabbia. L'intensità di questi sentimenti può suscitare
nei familiari sensi di colpa tanto da portarli a negare a loro stessi
e a gli altri questi vissuti emotivi, tutto questo accresce il senso
di solitudine ed isolamento del malato e della famiglia.
Può capitare nel
post-partum, momento fondamentale nella creazione del legame di
attaccamento nella diade madre-.bambino, che le mamme vivano un
periodo di disagio emotivo, preoccupazione, stanchezza e solitudine
in questo momento è importante che esse vengano supportate ricevendo
sostegno psicologico ed informazioni sulla fisiologia del sonno e sui
bisogni emotivi del neonato. Inoltre le neo-mamme debbono essere
sostenute nella vita di coppia e familiare coinvolgendo in questo
tutte le persone di riferimento della donna.
Il supporto psicologico
alla genitorialità consiste nel dare, sopratutto nei momenti di
crisi, ascolto e sostegno ai genitori che ogni giorno si confrontano
con le problematiche connesse all'infanzia e alla adolescenza. Questo
supporto acquista una valenza speciale per le famiglie di minori
portatori di handicap che quotidianamente debbono far fronte ad
innumerevoli difficoltà.
I bambini ed i ragazzi
con disturbi specifici dell'apprendimento tendono facilmente a
rinunciare ad applicarsi nello studio poiché questo costa loro una
fatica insopportabile collezionando così una serie di insuccessi
scolastici che minano la loro autostima. In questo caso l 'intervento
psicologico è duplice: da un lato deve mirare alla messa a punto di
una strategia che possa aiutare il bambino o il ragazzo a superare le
difficoltà che il DSA gli causa, dall'altro il sostegno psicologico
deve aver l'obiettivo di rafforzare un'autostima deficitaria.
Infine nelle patologie
croniche invalidanti, come ad esempio il morbo di Alzheimer o la
demenza senile, è possibile attuare un intervento di tipo
riabilitativo mirato a stimolare le funzioni conservate per
rallentarne il deterioramento e perché queste possano compensare
quelle deficitarie. Contemporaneamente è possibile intervenire sui
disturbi psico-comportamentali quali ansia, depressione e
aggressività e fornire un sostegno psicologico alla famiglia.
STRUMENTI D'INTERVENTO
Per pianificare un
intervento terapeutico o di sostegno psicologico il primo passo
fondamentale è mettere a fuoco il problema per cui il paziente
chiede aiuto. A questo scopo, oltre che del colloquio clinico, ci può
avvalere degli strumenti psicodiagnostici.
Nel caso dell'intervento
domiciliare si fa riferimento alle tecniche
cognitivo-comportamentali.
La terapia
cognitivo-comportamentale nasce negli anni'60 grazie ad A.T. Beck, ma
le sue origini più remote possono essere fatte risalire alle teorie
del comportamento elaborate da J.B. Watson e da I.P: Pavlov. Intorno
agli anni '60 la ricerca scientifica in psicologia compie grossi
progressi, sopratutto per l'introduzione nelle sperimentazioni di
simulazioni dei processi mentali tramite il computer. In questi anni
vengono sviluppate una serie di tecniche che si propongono una
modificazione oltre che del comportamento anche dei pensieri e delle
emozioni. Si giunge così ad elaborare un'insieme di metodologie che
vengono oggi definite cognitivo-comportamentali e che risultano
efficaci in una vasta gamma di problemi che difficilmente si potevano
trattare con le tecniche che si limitavano alla semplice
modificazione del comportamento.
La tecniche
cognitivo-comportamentali ben si adattano all'intervento di tipo
domiciliare poiché la la loro applicazione parte dal presupposto
che i problemi da risolvere siano influenzati da ciò che si fa e si
pensa nel presente (qui ed ora). Gli interventi sono finalizzati a
modificare i comportamenti disadattivi dell'individuo , le emozioni
disfunzionsali ed i pensieri distorti. Tutto questo partendo dal
concetto che non è la situazione in sé a determinare ciò che le
persone provano ma è piuttosto il modo in cui esse vivono certe
esperienze. Alla base del disagio c'è quindi un modo disfunzionale
di adattarsi a certe situazioni. Nell'intervento di sostegno o
terapeutico ci si pongono due obiettivi: il primo è quello di
individuare il tipo di pensiero che accompagna emozioni negative ed
il secondo consiste nel trovare modalità più funzionali per
affrontare situazioni problematiche.
Gli studi scientifici
riportati nelle linee guida APA (American Psychological Association)
supportano l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentista,
anche un maxistudio pubblicato sulla rivista Lancet (Lancet, volume
381 Isse 9864 pagg 375-384, 2 febbraio 2013) rivela che la
psicoterapia, in particolare quella cognitivo-comportamentale può
essere una soluzione contro la depressione.


